venerdì 21 ottobre 2011

Chandra




Oggi pomeriggio le aquile volteggiano sul mare di Pondicherry.
In alto, prima lontanissime, poi straordinariamente vicine in picchiata a filo d’acqua.
I gabbiani bianchi tentano invano di seguirle nei loro voli pindarici, sfiorano le onde, incrociano goffi le loro traiettorie, sembrano stupirsi di tanta regalità e forza.
Lungo il mare la sera arrivano venditori di zucchero filato rosa, chats di ogni tipo, patatine, anacardi, pistacchi, pannocchie tostate, bancarelle di mango, papaya, pineapple, watermelon.
In un angolo, un uomo anziano con un pappagallo verde in gabbia, pratica la “parrot astrology”, predicendo il futuro alle persone, seguendo una tradizione che si perde nella notte dei tempi.
Sul lungomare, gli indiani sono rumorosi, festanti, hai la sensazione di non essere mai solo mentre cammini; ti guardano incuriositi, ti fissano, ti sorridono, quasi vorrebbero portarti a casa per mostrarti a tutta la famiglia. Poi è un attimo: la luna arancio appare per sorgere sul mare e il tempo sembra fermarsi. Anche l’uomo del rickshaw giallo e nero, scende per gustarsi lo spettacolo.
Chandra, la luna, si innalza maestosamente, ci regala una magia impareggiabile.
Le biciclette alle nostre spalle continuano a correre, salutando scampanellando la Dea della notte entrante.
A.




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